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L'ORA DI RELIGIONE Film con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggio
  Stampa questa scheda Data della recensione: 12 maggio 2002
 
di Marco Bellocchio, con Sergio Castellito, Piera Degli Espositi, Jacqueline Lustig, Chiara Conti, Toni Bertorelli (Italia, 2002)
 

Non c'è tragedia, non c'è infelicità che non sia stata la nostra infanzia a prepararla: tutto il cinema dell'autore de I PUGNI IN TASCA a partire da quello che era stato definito il primo film che ogni cineasta sogna, si è costruito su quel riandare ad una dissoluzione della famiglia e dei principi borghese: indici ricorrenti di altre crisi - sociali, morali, religiose - che seguiranno. Figuriamoci, allora, di questo L'ORA DI RELIGIONE: dove addirittura si racconta di un ateo che non rinuncia alla propria libertà di pensiero, malgrado sia in atto il processo di beatificazione di sua madre uccisa da un fratello bestemmiatore: e malgrado le pressioni di tutta la famiglia, per la quale "oggi, senza un padre, un padrino, un patrono, non sei nulla".


Bellocchio è dunque ritornato al cinema che meglio gli riesce. Quello del presente, quello degli effetti e non tanto delle cause della propria rivolta nei confronti del potere e della violenza, della sopraffazione e del dogma. E non tanto quello delle spiegazioni sulle ragioni (il suo controverso periodo "psicanalitico") della passione, della rivolta anche irrazionale che ha sempre animato la sua opera. Cinema che si situa in una dimensione superiore, quindi, in un dialogo fra arte ed istituzione che spicca in un panorama spesso sbrigativo com'è quello del cinema italiano. E' un Bellocchio forse meno preoccupato dell'universo espressivo di un film; che, per la prima volta, ha scritto tutto da solo. Un film che dice lui stesso, è costruito su delle "immagini che sfuggano alla banalità televisiva, ma che limitino al massimo i movimenti di macchina. Perché sono cosciente che alla fine quello che vale è sempre l'attore, la sua emozione, la sua vibrazione". E tutto ciò si vede in L'ORA DI RELIGIONE. Se su Sergio Castellito poggia tutto il peso del travagliato quesito del film, se nell'attore sembra infondersi tutta la passione, lo scontro fra pragmatismo e rivolta che anima il film con bellissima emozione e concentrazione, tutti gli attori sono diretti ammirevolmente.


   Il film in Internet (Google)

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